t una storia d'amore

Domenica 8 Gennaio alle ore 18:00 ho intervistato il regista del film “T – Una storia d’amore”, Armando Di Lillo, durante una live su instagram per rispondere a 5 domande sul film.

Di seguito potete leggere in qualsiasi momento tutte le 5 domande e risposte che sono state fatte ad Armando Di Lillo durante la live instagram.

Armando Di Lillo, chi sei e di cosa ti occupi?

Secondo Google, sono un regista. In realtà, sono anche un attore, scrittore e acting coach. Lavoro tra l’Italia e l’estero in ambito cinematografico e teatrale. Sono il creatore del progetto T – una storia d’amore.

Che cos’è “T – Una storia d’amore”?

T – Una storia d’amore è un film indipendente che ho scritto, frutto di due anni di lavoro, studio e ricerca. Parla della storia d’amore tra Tommy, uomo transgender ed Enea, uomo cisgender. Una storia che qui in Italia che non è ancora mai stata raccontata. Credo che sia un’ottima occasione per poter iniziare ad avere rappresentazione e far conoscere storie spesso poco raccontate. La coppia composta da Tommy ed Enea è un riferimento per le persone che la circondano, fino a quando non accadrà qualcosa… che non vi svelo ovviamente!

Come mai l’idea di “T”?

Da un po’ di tempo, attraverso i miei progetti artistici (cinema, teatro, letteratura), cerco di dare rappresentazione a categorie di esseri umani che spesso vengono relegate soltanto a un certo tipo di storie. Si tende generalmente a trattare temi legati alle persone transgender con un’ottica denigrante e vittimista, con la forma mentis di “povere persone”. Io cerco di raccontare i problemi della quotidianità e di farlo nel modo più coerente con la realtà possibile. T è UNA storia possibile d’amore tra un uomo trans e un uomo cis, non è l’unica storia. Ma potrebbe essere il primo passo per inserire queste tematiche e queste voci all’interno del cinema italiano.

Come può una persona cisgender raccontare il mondo transgender?

Proprio di cadere nell’ottica vittimista di cui sopra e in un racconto stereotipato, ho deciso di incontrare, intervistare, entrare in contatto con persone transgender al fine di comprendere nella vita di tutti i giorni quali fossero gli atti reali di discriminazione che subiscono. Nel film T si parla anche di omofobia e transfobia, ma non sono gli unici temi.
Attraverso gli incontri e le interviste svolti nei due anni, (la sceneggiatura è stata seguita passo dopo passo da alcune di queste persone, tra cui Francesco Brodolini che interpreta nel film il ruolo di Tommy), sono giunto al prodotto finale che sono qui a proporre.

Come mai hai scelto di ricorrere ad una produzione “in proprio”, indipendente e non ad una produzione esterna?

Proprio per evitare di snaturare il messaggio e l’obiettivo dell’intero progetto. Una produzione tende a dare dei paletti, soprattutto se non hai un nome non conosciuto o ancora non così affermato come il mio. L’atteggiamento di molte produzioni è quella anche di interessarsi al progetto, ma di farlo ponendo subito dei limiti e volendo intervenire sulla sceneggiatura. E’ una cosa che volevo evitare. La produzione indipendente permette maggiore libertà, con tutti i limiti del caso ovviamente. Ma l’obiettivo è appunto veicolare un messaggio importante che non può essere offuscato o sminuito per mere ragioni di mercato. Sono stato anche spinto con frasi come “ma chi te lo fa fare?”, “Ti bruci…”, “il tuo primo lungometraggio con un tema del genere?” ad abbandonare T… ma sì, voglio provarci ed eventualmente anche bruciarmi. Perché lo scopo di questo film non è soltanto produrre un paio d’ore di buon intrattenimento, ma anche essere l’avvio di un processo di rappresentazione. Se posso, nel mio piccolo, essere un tassello in questo enorme mosaico, vorrei farlo nel modo giusto.

So che hai una raccolta fondi, un crowdfounding attivo. Vuoi parlarcene?

Proprio per produrlo in maniera indipendente ed evitare restrizioni e vincoli di una produzione maggiore, ho attivato su Produzioni dal Basso, una delle maggiori piattaforme italiane di crowdfunding per progetti artistici, una raccolta fondi composta di due fasi di 6 mesi ciascuna. La prima sta quasi per terminare. Qui il link: https://www.produzionidalbasso.com/project/t-una-storia-d-amore/. (Anche in lingua inglese)

Per me, produzione indipendente non equivale a far lavorare le persone gratuitamente. Voglio riconoscere dignità al lavoro di ogni individuo partecipante e per questo ogni contributo è importante.

E’ possibile anche fare donazione diretta alla mia Associazione Culturale, che si sta occupando della raccolta fondi, attraverso il link PayPal che trovate qui sotto: specificando come causale (PAGAMENTO AD UN AMICO) e NOME E COGNOME – DONAZIONE LIBERA FILM.
https://paypal.me/filrougeassociazione

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